Scrittura autobiografica

Propongo percorsi di scrittura autobiografica per singoli individui e gruppi, sia nel mio studio che online.
Questi interventi possono essere previsti come processo primario di una terapia o come terapia accessoria all’interno di un percorso psicologico. In entrambi i casi il razionale del suo utilizzo risiede nella capacità del terapeuta di usare la scrittura autobiografica per permettere alla persona di identificare dei fatti ed esprimere il sentimento che si associa ad essi, favorire la trasformazione della percezione e dell’emozione connessa a questi contenuti attraverso la produzione di testi autobiografici e indagare gli aspetti creativi della propria psiche.
Negli anni ho sviluppato una specifica competenza in questo campo. Ho realizzato vari interventi terapeutici attraverso la scrittura in qualità di psicologo, lavorando in contesti di disabilità cognitiva e motoria, dipendenze patologiche, sia con adulti che con minori attraverso la conduzione di laboratori di scrittura autobiografica e ho curato il primo libro in Italia scritto dai pazienti di una comunità terapeutica – “L’isola che c’è – Un laboratorio autobiografico in comunità” (Sassi Scritti, 2018) curato con la Dr.ssa Francesca Gori. Ho condotto esperienze di arte-terapia e poetry therapy presso la Cooperativa Sociale Gruppo Incontro, la Onlus Differenze Culturali, la Bottega delle Storie e il Vivaio del Malcantone.

Nell’autobiografia l’individuo espone una visione di ciò che chiama il proprio Sé con le sue attività, riflessioni, pensieri e posizioni nel mondo. Il raccontarsi è visto come uno strumento autoconoscitivo e trasformativo. Raccontare ciò che ci è accaduto o ci sta accadendo, metterlo sulla carta, buttarlo fuori, è già di per sé un atto liberatorio. Non è la soluzione di un problema, certo, ma può essere almeno un modo per “isolare un problema”. Vederlo fuori da sé, come vedere la propria vita – o un pezzo di essa – in un film. Questo è uno dei motivi più profondi (e per questo curativi) dell’autobiografia. Raccontare di sé è qualcosa che aiuta a stare bene, vuol dire dunque prendersi del tempo per sé, prendersi cura del proprio io.
Fin dall’antichità l’uomo ha sempre sentito l’esigenza di raccontarsi, di fissare la propria esperienza, non solo per vincere la transitorietà della propria esistenza, ma anche per riflettere sul proprio vissuto e comprenderne il senso. Come sostiene Duccio Demetrio: “non solo coloro che hanno dato alla scrittura di sé una forma artistica di riconosciuto valore, ma chiunque abbia provato a tenere un diario, magari in un momento particolare della propria vita, ha sperimentato un sentimento di quiete, di ordine interiore e si è convinto, se non proprio del potere curativo dell’autobiografia, almeno della sua utilità e del piacere che porta”.
Inoltre il legame tra la scrittura e salute è sostenuto dalla notte dei tempi da poeti, filosofi e mistici e oggi i laboratori di scrittura trovano il loro razionale scientifico nelle ricerche di George W. Pennebaker, che a partire dagli anni 80 dimostrò empiricamente i benefici della scrittura autobiografica sui partecipanti rispetto ai gruppi di controllo. I primi infatti evidenziarono un miglioramento del tono dell’umore, una maggiore reattività agli eventi traumatici e un’aumentata efficacia del sistema immunitario, con effetti a cascata su ciò che oggi intendiamo come benessere bio-psico-sociale dell’individuo.
I laboratori di scrittura autobiografica sono oggi diffusi su tutto il territorio italiano. Ogni anno se ne occupano le università, gli studiosi e centinaia di professionisti e associazioni. Migliaia sono i beneficiari perché, come sostenuto da Pennebaker: “l’atto di costruire storie è un naturale processo umano grazie al quale gli individui arrivano a comprendere le proprie esperienze e se stessi”. Secondo Pennebaker costruire storie attraverso la scrittura permette di vivere soggettivamente una risoluzione di esperienze traumatiche che, una volta scritte, si dotano di senso, di significato e si trasformano in esperienze psicologicamente sostenibili. Attraverso la scrittura si riabilita così la possibilità di archiviare in memoria pensieri ed emozioni altrimenti resistenti all’integrazione nella coscienza individuale.

La poetry therapy è la mia specializzazione all’interno del paradigma che prevede l’utilizzo dell’autobiografia. Per saperne di più, nella sezione “Progetti” troverai una scheda dedicata a questo specifico insieme di tecniche di cui sono esperto, oppure clicca qui.

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