Thích Nhất Hạnh, ha lasciato il corpo dopo 95 anni di pura presenza
Diffido dai guru ma ammiro i buoni monaci. Oggi il buon monaco per eccellenza, Thích Nhất Hạnh, ha lasciato il corpo dopo 95 anni di presenza, nel suo Vietnam. Una vita spesa per ricordare all’umanità l’importanza di respirare, di essere la propria vita in ogni suo atto, il miracolo semplice ma affatto scontato della presenza. Nonostante fosse un faro per milioni di persone in tutto il mondo, nonché una delle figure decisive del buddhismo moderno, ha vissuto e se ne è andato in punta di piedi offrendo agli altri la sua amicizia con l’impermanenza in ogni sua forma. Invito chiunque non lo avesse ancora incontrato a frequentare gli insegnamenti di questo buon monaco, ineludibili per orientarsi in un mondo sempre più complesso e popolato da guru.
“Quel giorno d’autunno ho chiesto alla foglia se avesse paura di cadere; la foglia mi ha risposto: ‘No. Sono stata molto viva, ho lavorato sodo, ho contribuito ad alimentare l’albero: in quest’albero c’è molto di me. Ti prego, non credere che io sia soltanto questa forma che vedi, perché questa forma di foglia è soltanto una minuscola parte di me: io sono l’albero intero.’ Ho visto la foglia lasciare il ramo e volteggiare cadendo al suolo in una danza gioiosa, perché mentre cadeva giù si vedeva già nell’albero. Era così felice! Abbiamo tantissimo da imparare dalla foglia, perché lei non ha paura: sa che nulla può nascere e nulla può morire.”
